Gennaio 2024 | Natascia Artico

Natascia Artico – Nata in Italia, per molti anni ha vissuto a Berlino e successivamente a Sydney (Australia) in contesti multiculturali che hanno influenzato la sua arte.

Sempre più viviamo in società multiculturali dove fa capolino la globalizzazione che spinge verso un appiattimento delle culture e limita la poliedricità tipica di noi esseri umani. Poliedricità come caratteristica dell’universo che ci ospita, che però come l etimologia del vocabolo stesso spiega : tutto è uno, tutto va nella stessa direzione. Tuttavia, paradossalmente, le differenze vengono sempre più vissute con drammaticità. Le tensioni nelle società del nostro mondo sono evidenti e si contrappongono a quel equilibrio di differenze che madre natura ha indicato come la via per vivere in equilibrio.

I suoi avori vogliono mostrarsi a individui spogliati dei loro pregiudizi, del loro background culturali, delle loro paure. Vogliono portarci alla essenza del tutto. Tutto è uno.

Ha sempre pensato all’arte come a un qualcosa che sensibilizza l’animo umano, che lo riporta alla sua vera natura, a quello spirito che non ha il filtro di conoscenze accumulate in una vita. Le piace rappresentare ciò che è legato al mondo come posto in qui viviamo, dove tante individualità vivono vite diverse intente però sempre a dare la risposta alla più difficile delle domande :
Chi siamo?

Natascia Artico

Data la sua estrazione occidentale, rivolge maggiormente il suo interesse a culture diverse, molte volte visitate nei viaggi e conosciute direttamente. I volti africani la riportano ad una terra ancestrale, dove tutto forse è inizio. I ritmi sono lenti, seguono i tempi dettati da madre natura. Da essa si ha tutto, da essa si impara, da essa si ottiene quella pace che deriva dall’accettazione.
Lottare è lottare contro se stessi.

L’ oriente le rimanda spesso a quei monaci che dedicano la vita alla ricerca del sé. Li rappresenta poiché manifestano una spiritualità che è legata alla ricerca individuale di ognuno di noi più che alla religione in quanto dogma.
Come Ghandi disse :” Dio non ha religione.” Ed è in tutti noi.

Nei lavori di astrattismo si rifa spesso al continente australe dove gli aborigeni vivevano strettamente connessi alla terra. Le tradizioni si tramandavano oralmente e le rappresentazione grafiche erano un mix di visioni ancestrali, mappe di percorrenza per le vastità da attraversare e forme di ordine superiore legate allo spirito e alla memoria collettiva.
L’uomo, la natura, la creazione sono il tutto. Il tutto è uno.

Non pone limiti al pubblico a cui si rivolge. Tutti, lasciando da parte razionalità, estrazione culturale, pregiudizi, possono percepire il senso dell’unicità che vuole trasmettere. L’invito è di non usare la mente, essa divide. Guardiamo ed ascoltiamo con il cuore. Il cuore ci unisce. Guardare e respirare questo senso di appartenenza al tutto ci pone al di sopra delle distinzioni che l’essere umano ha saputo con tanta “presunta intelligenza” tracciare nei millenni. Tutto è uno, tutto è interconnesso. Mai più di ora l’uomo sente il bisogno di una riflessione. Scienza, conoscenza, ricerca hanno migliorato la mera condizione materiale di pochi, ma si è creato un vuoto. Non vi è armonia, non vi è scambio, non vi è la convinzione che arrecare danno ad altri e a qualsiasi cosa ci circondi significa arrecare danno a noi stessi.

Tutte le opere di Natascia Artico

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