Francesca Fachechi

Francesca Fachechi, sono nata il 29 Novembre del 1973 in Friuli Venezia Giulia. Autodidatta, ho iniziato a dipingere con colori acrilici su tela, concentrandomi sul bianco e nero per poi dedicarmi al colore. L’arte figurativa è ciò in cui esprimo la mia creatività. In particolare amo la figura femminile nella sua dimensione sospesa, non ascrivibile ad uno spazio ed ad un tempo precisi. Dalle donne che rappresento traspare una sensualità mistica e inviolabile, un’ invulnerabilità carnale, sublimata dalla pienezza che deriva dalla consapevolezza di esistere come quintessenza di armonia e bellezza.

francesca fachechi

L’assenza di indottrinamento accademico conferisce alla mia arte piena libertà di movimento creativo da cui prende forma la mia “non tecnica” personale. Trovo sia esaltante scoprire dai propri errori nuove possibilità di impiego della materia e dei colori.

Critiche all’artista “KEKI” Francesca Fachechi

Con queste parole una sorta di manifesto della propria arte, si presenta l’artista KEKI, dunque Francesca Fachechi.

Le sue opere rappresentano la propria ricerca ed il proprio linguaggio, che sin dalle titolazioni scelte, intendono avanzare secondo una narrativa precipua, frutto di questa volontà di sublimazione mediante cui armonia e bellezza dialogano in maniera essenziale. Tutte le sue opere propongono raffigurazioni in cui l’eterno femminino si rende sensuale protagonista di una visone misterica e mistica, lontana da qualsivoglia retro pensiero malizioso.

I dipinti si delineano, secondo canoni di una mimesis che affonda nel reale, nella messa in scena di atmosfere calde, vibranti, velate di raffinata sensualità, in cui la donna campeggia quale protagonista assoluta della drammaturgia e della composizione, in una tensione verso una limbica immanenza.

Ciò che l’osservatore  esamina, ha dinanzi a sè, è solo un’istante che l’artista ha catturato eternando volti e sinuosi corpi che abitano luoghi non riconoscbili ma scrivibili ad una tradizione che guarda alle avanguardfie tedesche ed alla tradizione orientale.

Le donne di KEKI sono l’emblema della consapevolezza, della propria forza. Da ciò emerge anche quella libertà di cui la pittrice fa cenno che oltre ad essere pittorica, è anche ed in particolare di valenza ontologica.

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